dr.ssa monica calcagni

Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai.
Oriana Fallaci

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Mi chiamo Monica Calcagni e sono un Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia ed Ostetricia, ho un Master di Secondo Livello in Medicina Estetica e sono anche Medico di Medicina Generale.

Sono titolare di due studi medici: a Roma, città in cui vivo, nel quartiere Talenti-Tufello e ad Arce, in provincia di Frosinone, il paese in cui sono cresciuta.

Mi sono laureata in Medicina e Chirurgia con lode a 24 anni, mi sono specializzata in Ginecologia e Ostetricia con lode a 29 anni, successivamente mi sono formata nell'ambito della Medicina Estetica e della Medicina Generale.

Fin da bambina sognavo di diventare Medico e Ginecologa e oggi garantisco la massima disponibilità e riservatezza per i consulti medici e ginecologici, offrendo alle mie pazienti una vasta gamma di prestazioni specialistiche.

Mi occupo anche di medicina estetica offrendo trattamenti di fotoringiovanimento, epilazione definitiva, peeling, filler, trattamenti con tossina botulinica, carbossiterapia e molto altro.

Ho sempre lavorato con passione e dedizione e da qualche anno mi occupo anche di divulgazione attraverso i canali social. La mia missione e sfatare falsi miti e abbattere antichi tabù, avvicinare la gente alla contraccezione in maniera corretta, insegnare la cura del corpo in maniera accurata, salvaguardare la salute della donna e dell'intera famiglia. Per fare questo mi avvalgo della collaborazione di professionisti perché ritengo fondamentale lavorare in team per migliorare il benessere di chi si affida alle mie cure.

GINECOLOGIA

OSTETRICIA

MEDICINA ESTETICA

15 novembre 2022
Quando si parla di orologio biologico nella donna ci si riferisce alla capacità del corpo femminile di riprodursi e di dare una nuova vita. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una emancipazione femminile che ha fatto slittare l'età della prima gravidanza dopo i 35 anni, e a volte anche dopo i 40 anni. Questo ci ha posto davanti al dilemma della difficoltà ad ottenere facilmente una maternità in maniera spontanea. La fertilità di una donna, infatti, si riduce drasticamente dopo i 35 anni di età. Ma oggi le donne hanno la possibilità di preservare la possibilità di diventare mamma in età più avanzata conservando i propri ovociti attraverso il social freezing. Pratica già da anni molto diffusa nel Regno Unito e in Spagna, è ora possibile anche su territorio Italiano. La riserva ovarica è la capacità che ha l'ovaio di produrre ovociti che, una volta fecondati, possono generare embrioni. È geneticamente determinata e decresce progressivamente con l'età della donna. La riserva ovarica può essere ridotta in seguito patologie, come per esempio l’endometriosi, o ad interventi chirurgici come l'asportazione di un ovaio per cisti ovariche, torsioni o patologie tumorali, o in seguito a radioterapia della pelvi conseguente a tumori (per esempio linfomi). Per poter procreare sono necessari un giusto quantitativo di ovociti e una buona qualità ovocitaria. Con il passare degli anni si riduce la quantità di ovociti e la loro qualità con conseguente riduzione della possibilità di concepire spontaneamente, con un conseguente aumento del rischio di aborto e della possibilità di concepire feti con patologie cromosomiche. Il social freezing è la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale e può essere considerato una terapia dell'infertilità futura. Consiste nello stimolare la donna con gli ormoni per farle produrre ovociti che vengono poi prelevati chirurgicamente e congelati attraverso un processo di vitrificazione. Gli ovociti così conservati possono essere utilizzati in un futuro qualora non si riesca a concepire in maniera spontanea. È una tecnica già utilizzata da anni in tutte quelle donne che devono sottoporsi a chemioterapia per un tumore o a radioterapia della pelvi o ad interventi demolitivi sulle ovaie. Viene anche utilizzata nelle pazienti che hanno una riserva ovarica bassa in giovane età e nelle donne con endometriosi massiva. La stessa tecnica oggi può essere utilizzata dalle donne che, per motivi personali, vogliono preservare la fertilità e ricercare una gravidanza più avanti nel tempo, e che vogliono avere la possibilità di utilizzare i propri ovociti qualora avessero delle difficoltà nel concepimento naturale per riduzione della fertilità. Il congelamento degli ovociti avviene secondo un protocollo specifico molto simile a quello previsto per la fecondazione assistita o in vitro. La donna viene sottoposto ad una terapia farmacologica per la fertilità che le fa produrre un giusto quantitativo di ovuli (sono necessari circa 15 ovociti) che vengono poi prelevati con un piccolo intervento chirurgico per via vaginale e crioconservati per preservarne l'integrità. La conservazione degli ovociti in Italia è possibile per 10 anni ma in realtà ci sono delle tecniche di vitrificazione (cioè di congelamento) che possono conservare gli ovociti a tempo indeterminato e questo permetterebbe così alla donna di poter decidere come gestire la propria fertilità. Considerate che ci sono donne che congelano gli ovociti anche a 16-17 anni per la presenza di patologie e che magari dopo 10 anni non sono ancora in grado di stabilire se li utilizzeranno o meno. La donna che decide di sottoporsi ad una conservazione ovocitaria per motivi personali deve contattare un centro di procreazione medicalmente assistita che se ne occupi. Purtroppo è una procedura che oggi è possibile solo privatamente con un costo che si aggira intorno ai 2500-400 euro. E’ possibile la crioconservazione ovocitaria attraverso il sistema sanitario nazionale solo in casi particolari quali pazienti oncologiche (in tutti i centri), pazienti con una riserva ovarica bassa (solo in alcune regioni). La donna viene sottoposta ad una serie di esami per valutare la sua riserva ovarica (ecografie transvaginali per la conta dei follicoli antrali e il dosaggio di AMH o ormone antimulleriano e FSH). Viene quindi sottoposta ad una terapia di stimolo per farle produrre ovociti, verrà sottoposta ad ecografie seriate (monitoraggio ecografico dell'ovulazione) e, una volta raggiunto un numero sufficiente di follicoli, viene sottoposta ad piccolo intervento chirurgico per aspirare gli ovociti che vengono poi congelati. Quando la donna vorrà gli ovociti verranno scongelati, fecondati con il liquido seminale del partner, e gli embrioni così prodotti vengono trasferiti in utero. Per poter utilizzare gli ovociti senza un partner ma con il liquido seminale di un donatore, la procedura deve essere eseguita all’estero perché in Italia non è permessa. Questo è il motivo per cui io consiglio alle mie pazienti interessate al “social freezing” di rivolgersi a strutture estere, nella vita non si sa mai! Considerando che la fertilità si riduce progressivamente a partire dai trent'anni in poi, è consigliabile procedere alla crioconservazione degli ovociti prima dei 35 anni di età. In questo modo si possono ottenere un numero di ovociti superiore ma anche di buona qualità aumentando così la probabilità di successo di una futura gravidanza. La donna che si approccia al social freezing lo fa in via precauzionale per poter avere un domani la garanzia di diventare mamma con i propri ovociti e non attraverso l'utilizzo dell’ovodonazione (utilizzando gli ovociti di un’altra donna). E’ consigliabile avere una gravidanza prima dei cinquant'anni di età ma non c'è un limite per poter utilizzare gli ovociti congelati. I rischi a cui si va incontro sono legati alla procedura di stimolazione e prelievo ovocitario ma sono minimi rispetto al beneficio che si può avere. Quella del social freezing è una tecnica ormai standardizzata e applicata già da tanti anni alle donne con patologie oncologiche per le quali è prevista spesso anche la conservazione del tessuto ovarico che viene prelevato con un intervento chirurgico di laparoscopia.  Non abbiamo ancora dei dati reali sulla efficacia della conservazione degli ovuli in quanto le donne che ricorrono a questa procedura sono ancora poche e sono ancora scarsi gli studi scientifici a riguardo. In linea generale il processo di vitrificazione presenta un tasso di sopravvivenza medio intorno all’85% e la percentuale di successo legata alla fecondazione da ovuli congelati è intorno al 75%, mentre il tasso di gravidanze ottenute da embrioni sottoposti a congelamento è intorno al 15 20%, di poco inferiore a quella che si ottiene da ovociti a fresco.
15 novembre 2022
Le malattie sessualmente trasmissibili (MTS) sono un vasto numero di malattie infettive molto diffuso e possono provocare sintomi acuti, infezioni croniche gravi e serie complicanze a lungo termine. Si possono trasmettere attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) e tramite liquidi organici infetti come sperma, secrezioni vaginali, saliva ma anche attraverso il contatto diretto della pelle della zona genitale, delle mucose (anali, genitali e della bocca). Alcune malattie si possono trasmettere anche attraverso il sangue, per esempio con il contatto con ferite aperte, scambio di siringhe, ma anche con tatuaggi o piercing in condizioni di non sicurezza o dal dentista o durante un intervento chirurgico, e in passato anche attraverso le trasfusioni di sangue. Una madre può trasmettere l'infezione attiva al proprio figlio in corso di gravidanza o durante il parto e l'allattamento. Questo non vuol dire che non si possa fare una vita normale, anzi! Le MTS non si trasmettono con i colpi di tosse e gli starnuti, con una stretta di mano, con un abbraccio, non si possono contrarre sui mezzi pubblici o in ufficio, non sono trasmesse dalle zanzare o da altri animali, e neanche al bar o in discoteca, a meno che non abbiate in questi luoghi rapporti sessuali senza preservativo! Ebbene sì! Le malattie sessualmente trasmissibili sono un grave problema per la sanità pubblica ma anche e soprattutto per la nostra salute! Sono sempre di più le persone che si ammalano ogni anno, anche perché ci sono un numero sempre più rilevante di persone asintomatiche ma infette e infettanti, ed è altissima la probabilità di trasmissione della malattia al partner. Questo è dovuto anche alla sempre maggiore diffusione di comportamenti sessuali a rischio, il preservativo è diventato un optional, non viene utilizzato o viene utilizzato male ma è l'unico sistema che abbiamo oggi a disposizione per poterci proteggere. Da alcune malattie si può guarire ma altre invece cronicizzano e rimangono con noi per sempre! I soggetti più a rischio sono quelli che hanno un problema o un deficit immunitario, e gli adolescenti perché spesso non presentano sintomi e hanno dei tessuti genitali più fragili ed esposti a queste infezioni, oltre ad essere meno informati sul rischio che corrono ad avere approcci sessuali senza protezione.  La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea l'importanza di promuovere campagne informative e di educazione alla salute sessuale e sull'utilizzo corretto dei contraccettivi di barriera. E’ importante identificare precocemente le persone che sono affette per evitare la diffusione delle malattie anche ai loro partner sessuali, intensificare l'accesso ai test di screening, promuovere la vaccinazione per le malattie che lo prevedono e invogliare la popolazione a usare il cervello, sempre!
15 novembre 2022
Per garantire una buona qualità della nostra vagina e conseguentemente una buona qualità dei rapporti sessuali è importante avere un'attività intima regolare. E se non ho un partner? Se sono single, o se ho un compagno che non ama applicarsi oppure ha disturbi dell'erezione? Esiste il fai da te! La masturbazione, per cultura sempre attribuita agli uomini, è una pratica molto utilizzata anche delle donne! Finalmente! Sdoganiamola! Io la consiglio regolarmente a tutte le pazienti che si rivolgono a me con problemi di atrofia vaginale o riduzione della libido, anche se sono felicemente accompagnate. Mi chiederete, per quale motivo masturbarmi se ho accanto un compagno? Perché a meno che non abbiate un'attività sessuale regolare, 2-3 volte a settimana, la masturbazione diventa un presidio terapeutico. Non solo fa bene allo spirito perché rilascia endorfine che sono gli ormoni del piacere, ma il flusso sanguigno che viene convogliato verso i genitali favorisce il mantenimento di una buona lubrificazione e di un buon trofismo sia vaginale che del clitoride. La masturbazione infatti non è altro che la stimolazione dei propri genitali finalizzata al piacere sessuale ma che può essere utilizzata tranquillamente anche a fini terapeutici e migliora l'affinità di coppia! Una donna appagata e con una buona salute dei genitali è una donna che soddisfa il partner e che è più soddisfatta da lui. E’ poi scientificamente provato che la masturbazione migliora il benessere generale e aumenta il sistema immunitario. Può essere praticata da sola o in compagnia, con le mani o con l'ausilio di sex toys che sono dei giochi erotici che possono essere utilizzati da soli o in coppia. Ormai vengono venduti sul web in confezioni assolutamente anonime che possono essere scambiate per profumi. E’ difficile infatti ancora oggi per noi donne recarci in un sexy shop per acquistare un dildo, abbiamo ancora troppo imbarazzo! Ma online si trova ormai di tutto!  Dai succhia-clitoride alle palline di Koegel (palline di diversi pesi e misure che vano introdotte in vagina) che possono essere utilizzate per aumentare il piacere sessuale oltre che per allenare i muscoli della vagina (sarebbe sempre meglio fare però in questo caso una valutazione del pavimento pelvico!). Esistono addirittura vibratori comandati a distanza con un piccolo telecomandino wifi o con l'app del telefono. Lo introduci in vagina e il tuo partner lo comanda a distanza. Un po’ come accade nel film “La dura verità”, ma attenta a fare si che tuo figlio non venga in possesso del telecomando!!!
15 novembre 2022
Il pap test prende il nome dalle iniziali del cognome del medico greco George Nicholas Papanicolau che lo inventò. Negli anni 40 il pap test si diffuse in tutto il mondo salvando centinaia di migliaia di donne dal cancro al collo dell'utero. Analizzando in laboratorio le cellule prelevate sul collo dell'utero è possibile, infatti, fare diagnosi precoce di cancro della cervice uterina. Il pap-test si segue con la paziente distesa sul lettino in posizione ginecologica, cioè con le gambe divaricate e le ginocchia flesse, i piedi o le cosce vengono appoggiate sui supporti del lettino chiamati cosciali.  Viene inserito in vagina uno strumento chiamato speculum che serve per mettere in evidenza il collo dell'utero e, con l'aiuto di una spatola di plastica o di legno (spatola di Aire) o di una specie di spazzolino (cytobrush) si prelevano le cellule sul collo dell'utero che poi vengono strisciate su un vetrino e poi fissate con un fissatore o stemperate in un liquido di trasporto (thin-prep). Il campione così preparato viene poi inviato al laboratorio dove viene analizzato. È importante eseguire il pap-test dal primo rapporto sessuale fino a circa 70 anni di età ed è importante eseguirlo ogni 3-5 anni. Le ultime linee guida consigliano di introdurre dopo i 30 anni l’esecuzione dell’HPV test per evidenziare la presenza del papilloma virus che l’agente eziologico del cancro della cervice uterina. Il pap-test può essere eseguito anche dalla donna che non abbia mai avuto rapporti sessuali perché è un esame di facile esecuzione, indolore e poco costoso che è fondamentale per fare diagnosi precoce di lesioni sul collo dell’utero. Il programma di screening del Ministero della Salute prevede la possibilità di eseguire pap-test ogni 3 anni e HPV test ogni 5 anni gratuitamente dai 25 ai 64 anni. Partecipa ai programmi di screening, sottoponiti regolarmente ai test di screening, la prevenzione salva la vita!
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La salute della donna è sempre stata al centro del mio interesse. la donna è la fonte della vita, è la colonna portante della famiglia, è il punto di riferimento per i figli, è l'universo intorno a cui ruota la società.


Salvaguardare il benessere e la salute della donna equivale a garantire la continuità delle specie e la serenità dell'intera famiglia. Mi definisco “una donna al servizio delle donne” e il mio fine è quello di promuovere la prevenzione e l'educazione alla sessualità responsabile.


Ogni giorno in l'ambulatorio e sui social sottolineo l'importanza di sottoporsi a controlli medici costanti perché la prevenzione è l'unica arma che abbiamo contro la malattia!

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